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Serie D | 27 settembre 2023, 15:58

ALBENGA Intervista al presidente Santi Cosenza

"Questa è una grande piazza dove poter fare un calcio sano, in un ambiente familiare ma professionale al tempo stesso. Onorati di rappresentare la città in Serie D 33 anno dopo"

ALBENGA Intervista al presidente Santi Cosenza

Santi Cosenza, imprenditore di origine siciliana, da pochi mesi è il nuovo presidente dell’Albenga, neopromossa in Serie D dopo una splendida cavalcata. Cosenza, attivo nel settore del management, ha rilevato la società da Simone Marinelli e con il suo staff si è prefissato un progetto quinquennale per portare in alto il sodalizio ingauno.

Presidente, un primo bilancio della sua esperienza qui in Liguria?

“Albenga è una piazza bellissima, io e il mio gruppo siamo molto contenti della scelta fatta, qui si può fare un calcio sano. Siamo onorati di rappresentare la città di Albenga in Serie D 33 anni dopo l’ultima volta. Per noi questo è un onore e una responsabilità”.

Quali sono i vostri obiettivi prioritari?

“Il mantenimento della categoria è il primo obiettivo, ma abbiamo anche un progetto importante con il settore giovanile, senza dimenticare la squadra femminile, settore che sta prendendo sempre più campo nel calcio italiano. Vogliamo innanzitutto creare uno stile-Albenga, in modo che in tuttla la Liguria e non solo la nostra società venga riconosciuta per la professionalità, per rispetto, per l’aria familiare che si respira ma al tempo stesso professionale. A me piace molto collaborare con il mio staff, mi piace il dialogo, voglio che tutti sappiano cosa fare e lo facciano in un clima sereno”.

Molta importanza è data allo staff e alla definizione dei ruoli, ci par di capire...

“Abbiamo fatto investimenti importanti nel settore giovanile, dove ci siamo affidati a responsabili preparati come Lanteri e Virdis, il nostro ds Cocito presto sarò uno dei direttori più importanti della categoria per l’umiltà e la dedizione con cui fa il suo lavoro. Marco Ferrante, storica bandiera del Toro, si occuperà dell’area tecnica e dello scouting, affinchè l’Albenga possa diventare un trampolino di lancio per giovani calciatori. La nostra mission sarà scoprire nuovi talenti e farli partire verso il calcio professionistico. Il mio staff lavora con una mentalità aziendale, ognuno fa il suo lavoro senza scavalcare gli altri. Questo per noi è un anno zero e possiamo sbagliare, ma dal prossimo anno non potremo più sbagliare. Il nostro progetto è quinquennale, stiamo già imbastendo rapporti importanti col Comune, in modo da poter intervenire a breve sullo stadio Annibale Riva e poter colmare alcune lacune, che oggi non ci permetterebbero di giocare in C. Ma vogliamo ragionare da professionisti perché, di fatto, oggi in Serie D si fa calcio a livello professionistico, basti pensare ai contratti di lavoro a cui ci obbliga la riforma dello Sport”.

La Liguria ha appena applaudito l’impresa del Sestri Levante, vi piacerebbe ripeterla, magari nel medio termine?

“Il Sestri Levante ha fatto un’impresa e a loro vanno i miei complimenti, fra l’altro il girone A è molto difficile, basta guardare oggi la classifica molto corta. A noi resta l’amaro in bocca per il pareggio col Borgosesia, pareggio arrivato al 93’, con l’Alcione abbiamo fatto un’ottima prestazione, con l’Asti forse eravamo un po’ sotto tono, ma col Vado abbiamo giocato di nuovo un’ottima partita. Teniamo conto che la rosa era completamente nuova”.

Cosa ha chiesto a mister Fossati?

“A Fossati abbiamo chiesto la valorizzazione di tutta la rosa, la sua scelta non è casuale, è un allenatore importante, vincente, molto noto sul territorio, ad oggi siamo molto contenti della scelta fatta, anche perché non avendo confermato l’allenatore della promozione in D, dovevamo per forza sceglierne uno molto bravo. L’Albenga prima di tutto si deve salvare, poi vedremo se toglierci qualche soddisfazione ma senza proclami che ora come ora sarebbero deleteri”.

Al di là dei risultati sportivi, quali altri traguardi vi siete prefissati?

“Albenga è una grande realtà dove si può fare calcio ad alti livelli, con la mia società di management ho trovato terreno fertile dove si può lavorare. L’obiettivo è arrivare alla gestione dello stadio e creare altre strutture che ci consentano di realizzare un piccolo Novarello. Oggi al Riva dobbiamo incastrare gli spazi per le altre società, Pontelungo, Vadino, San Filippo e non è facile. Al Comune chiediamo di darci la possibilità di costruire strutture importanti, e da questo punto di vista abbiamo visto un’apertura da parte del Sindaco”.

Tornando all’attualità domenica vi attendo un altro duro impegno col Ticino. E voi cercate la prima vittoria:

“Col Ticino sarà una partita impegnativa, ma siamo tutti più rodati alla quinta partita, i nostri ragazzi daranno il mille per cento, mi aspetto una grande prestazione. Il calendario ci ha messo subito di fronte alla difficoltà della categoria, da mercoledi prossimo con Chieri e Fezzanese affronteremo squadre con cui dovremo in teoria lottare per la permanenza in D. Anche se il calcio non è una scienza esatta e non è detto che chi ha speso di più sia necessariamente favorito e viceversa…”.

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