Sentire un gentleman del calcio ligure come Carlo Berrino lamentarsi in questo modo a fine partita è sicuramente un evento eccezionale. Il patron del San Giovanni Battista, però, oggi al termine del match di anticipo col Davagna, terminato 1-1, ha il classico diavolo per capello. In vantaggio con il rigore di Causa, un rigore che per sua stessa ammissione non era poi nettissimo, il Sangio viene raggiunto al 93' in circostanze quanto meno singolari, come ci racconta con filo di amarezza lo stesso Berrino:
"L'arbitro, Gianfranco Varone, ha concesso i minuti di recupero, e poco dopo ha decretato la fine della partita con il triplice fischio che tutti hanno sentito. Eravamo 1-0 per noi, abbiamo esultato e abbiamo cominciato a raccogliere le nostre cose per uscire dal campo. Dopo qualche minuto, l'arbitro ci ha ripensato, ci ha detto che si era sbagliato, che la partita in realtà non era ancora finita, e che dovevamo riprendere a giocare. Fra lo stupore generale abbiamo ricominciato a giocare, il Davagna ha segnato, per giunta in fuorigioco, e siamo tornati a casa con un punto anzichè tre, che ci avrebbero fatto molto comodo nella nostra rincorsa alla Rabona. Ora, non contesto neanche troppo il risultato, il pareggio ci può stare, ma ci girano le scatole aver preso gol dopo che l'arbitro aveva già dato i tre fischi, mentalmente eravamo già negli spogliatoi. Faremo ricorso, come atto dovuto, anche per capire se l'arbitro racconterà i fatti cosi come sono accaduti nel referto di gara. Non sono solito lamentarmi degli arbitraggi, ma oggi veramente ho visto qualcosa che mi ha lasciato molto perplesso".
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