Serie D - 20 dicembre 2023, 10:30

STORIE IN BIANCONERO - POLVERE DI STELLE: VIAGGIO NEL TEMPO TRA I MISTER CELEBRI

La bella rubrica tratta dal sito ufficiale della Lavagnese

STORIE IN BIANCONERO - POLVERE DI STELLE: VIAGGIO NEL TEMPO TRA I MISTER CELEBRI

La promozione di Vincenzo Ranieri al posto dell’esonerato Alberto Ruvo ripresenta la questione di quanto sia delicata la conduzione di una squadra in una categoria come la Serie D, solo formalmente definita dilettantistica. Lavagna è spesso definita piazza ideale per lavorare senza particolari pressioni, eppure ogni annata nasconde le sue insidie: gli almanacchi evidenziano che negli ultimi quattro anni il mister bianconero che ha iniziato il campionato non ha poi concluso la stagione. Qualcuno consiglia nomi con trascorsi professionistici eccellenti, ma non sempre le motivazioni e lo spirito di adattamento di chi aveva calcato i campi di Serie A si sono dimostrate adeguate in panchina…

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Dei primi campionati post-bellici (1948-50) ha lasciato buona memoria di sé il genovese Pietro Pastorino, già centrocampista di Genova 1893, Atalanta e Napoli alla fine degli anni Trenta. La “Beiga” lo richiamò nel novembre 1962 dopo il k.o. casalingo con la Massese, quando le difficoltà del primo campionato di Serie D stavano diventando insanabili. Pastorino condusse la squadra alla salvezza, riprendendo il lavoro cominciato da Vittorio Sardelli (ex terzino genoano soprannominato “Tojo palla di gomma”), artefice a sua volta della promozione l’anno precedente nello spareggio in quattro atti contro l’Alassio.

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Deludenti furono invece i risultati riscossi nel 1963 da Federico Munerati, ala juventina nel Quinquennio d’oro e della Nazionale ed accreditato da una trentennale esperienza di tecnico, ma un po’ scarico dal punto di vista emotivo. Trovato in lacrime dopo qualche inattesa sconfitta, non mangiò il panettone in quanto il Consiglio Direttivo ne decise la sostituzione con Aldo Zucchero, l’uomo di tutte le stagioni. Alcuni tecnici che avevano assaggiato la Serie A si rivelarono scommesse di inizio stagione, altri vennero reclutati in corso d’opera alla caccia di salvezze impossibili: si ricordano i blucerchiati Luigi Parodi (1965-66) e Basilio Parodi(1970-71), i genoani Luciano Delfino (1968-70), Giorgio Michelini (Direttore Tecnico nel 1972-73), Mauro Della Bianchina (1997-98), il portiere granata Antonio Odasso (1988-89).

Più recentemente, dopo la salvezza di Serie D conquistata dal subentrato Davide Lucarelli (ex Avellino, Pisa e Cremonese) sul campo di Fucecchio (2003), il presidente Compagnoni sposò la linea dei “mister” di grido. Decisamente positivo il bilancio del biennio 2003-05 con Costanzo Celestini, ex compagno di Maradona nel Napoli: arrivarono un terzo posto con prestazioni da applauso, la valorizzazione di alcuni giovani e un fondamentale contributo nella riorganizzazione del settore giovanile.

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Risultati consolidati poi dall’ex Genoa e Bologna Claudio Maselli (2006-08): gioco meno spettacolare, ma organizzazione tattica di prim’ordine e “Riboli” imbattuto per un intero campionato di Serie D (record mai eguagliato). Meno fortunata infine l’avventura dell’emiliano Rino Lavezzini: partito nel 2005 con propositi di ripetere le buone prove offerte con la primavera del Genoa, fu esonerato a novembre, lasciando la squadra in crisi di identità: dopo mille traversie, ci volle lo sprone del “sergente di ferro” Eugenio Bersellini, già nella Sampdoria e scudettato nel 1980 con l’Inter, per conquistare la salvezza in un memorabile spareggio contro la Narnese.

(Articolo, interviste e foto a cura di Gianluigi Raffo)

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