Altri sport - 23 dicembre 2023, 00:12

UISP La promessa del Ministro di sostenere "lo sport in tutte le sue diversità"

Tiziano Pesce commenta due importanti appuntamenti di questa settimana, tra terzo settore e sport: Consiglio nazionale Terzo settore e CN Coni

UISP La promessa del Ministro di sostenere "lo sport in tutte le sue diversità"

Ancora una settimana molto densa di importanti appuntamenti istituzionali, l’ultima prima delle festività natalizie, che si è aperta lunedì con la partecipazione all’ultimo Consiglio Nazionale del Terzo Settore del 2023. Una seduta, presieduta dalla viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali Maria Teresa Bellucci in tandem con la vicepresidente Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum del Terzo Settore. Ben sette punti all’ordine del giorno, tutti delicati ed importanti, tra cui la presentazione agenda dei Lavori del Tavolo tecnico Terzo Settore e Sport, gli aggiornamenti su fiscalità e semplificazione, la certificazione delle competenze, l’autorizzazione della Commissione Europea, gli aggiornamenti sulle misure di sostegno agli enti di terzo settore, la pubblicazione online di tutti i dati del Registro unico nazionale.

I lavori, significativo segnale di attenzione istituzionale, sono partiti proprio dalla presentazione dell’agenda di lavoro del Tavolo tecnico ‘Terzo Settore e Sport’. “Come gruppo di lavoro abbiamo potuto evidenziare le priorità che ci eravamo posti – racconta Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp e componente dello stesso Tavolo - nel solco di quanto era già stato fatto dal tavolo Fiscalità, trasparenza e semplificazioni. La nostra agenda di priorità verteva sulla necessità di fissare le aree di competenza, legislativa, giuslavoristica, fiscale, organizzativa, amministrativa e gestionale in cui operare, con l’obiettivo di proseguire e rafforzare il percorso di armonizzazione della legislazione e delle normative in generale, del terzo settore e del sistema sportivo. In rapporto con i tanti stakeholder istituzionali e di categoria di riferimento”.

“Tra i primi temi da affrontare gli approfondimenti sulla riforma del lavoro sportivo – aggiunge Tiziano Pesce - con i necessari chiarimenti sulle fattispecie del lavoro autonomo e occasionale, le incompatibilità tra lavoratori e volontari, l’atteso elenco delle mansioni oltre le figure tipizzate del decreto legislativo 36, la revisione dei contratti CCNL di riferimento, la normativa in materia di sicurezza; gli schemi di bilancio e i rendiconti; la disciplina e l’interoperabilità dei Registri, Runts e Rasd”. Importanti poi, fra gli altri, gli aggiornamenti comunicati da Alessandro Lombardi, direttore generale Terzo Settore e Responsabilità sociale d’impresa del MLPS, sul tema fiscalità e semplificazioni, della certificazione delle competenze, sul percorso di richiesta dell’autorizzazione alla Commissione europea e sui prossimi sviluppi del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, ormai da alcuni giorni consultabile pubblicamente on line".

Si è svolto invece giovedì 21 dicembre, a Roma, al Foro Italico, il 300° Consiglio Nazionale del Coni, alla presenza del ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, del Capo Dipartimento per lo Sport Flavio Siniscalchi, del presidente e dell'amministratore delegato di Sport e Salute, Marco Mezzaroma e Diego Nepi Molineris. Tra i principali temi in discussione, la riforma del sistema sportivo e, in particolar modo, la validazione da parte dell’autorità di governo dello Statuto Coni, i princìpi fondamentali degli statuti degli organismi sportivi, la “messa a terra” della nuova normativa del lavoro sportivo.

I lavori sono stati avviati con le comunicazioni del presidente Giovanni Malagò che ha sottolineato il dialogo frequente con il ministro Abodi, pur sottolineando come a volte ci siano aspetti che non si condividono. Abbiamo raccolto anche in questo caso le impressioni di Tiziano Pesce, presidente Uisp e membro del Consiglio nazionale Coni: "Al centro dei lavori ci sono state le ampie comunicazioni del ministro per lo Sport e i Giovani su molteplici temi di attualità legati al mondo sportivo, che solo in parte oggi ho letto sulla stampa e che, riordinando i miei appunti, provo a mettere a disposizione del movimento sportivo".

"Il ministro Abodi - prosegue Tiziano Pesce -  ha parlato di dodici mesi di proficua collaborazione e di comunione di intenti, pur sottolinenado come non sia mancato il confronto che fa parte della distinzione dei ruoli. Un anno segnato non soltanto dai successi sportivi, olimpici paralimpici, e comunque di tutte le dimensioni dello sport, ma anche dalla capacità di affrontare i problemi e risolverli insieme. Dobbiamo rispettare le relazioni tra le istituzioni, ha detto il ministro, perché siamo istituzioni tutte, abbiamo una responsabilità anche nella diversità della natura del ruolo che ci è stato affidato".

Il ministro Abodi ha poi toccato varie tematiche, che riassumiamo: riforma del lavoro sportivo, l'atto di indirizzo a Sport e Salute SpA, scuola e impiantistica sportiva scolastica, concessioni demaniali, ordinamento sportivo, finanziamento agli organismi.

In merito alla riforma del lavoro sportivo, ha detto il ministro, è stato costituito l'Osservatorio dove il Coni e il Cip hanno indicato il loro rappresentante. L'Osservatorio sarà lo strumento che ci consentirà, se necessario, di intervenire, sulle norme, senza stravolgerle, per rispondere alle esigenze del mondo dello sport, soprattutto quello dilettantistico. Soltanto attraverso l'analisi della loro attuazione sarebbe stato possibile comprenderne l'efficacia, le difficoltà e anche qualche eventuale contraddizione. La costituzione dell'Osservatorio va esattamente in quella direzione. Entro la prima metà di gennaio l’Osservatorio inizierà a lavorare, con una prima dote di informazioni che abbiamo raccolto, grazie anche ai contributi degli organismi sportivi, per arrivare poi a proposte da condividere e valutare insieme al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

Sul principale “nodo ancora da sciogliere”, quello della pubblica amministrazione in senso generale, e quello nello specifico dei gruppi sportivi militari (i corpi civili dello Stato non hanno avanzato rilievi e hanno interpretato in modo lineare quello che era lo spirito della norma) avremo nei prossimi giorni ulteriori interlocuzioni per mettervi a disposizione un documento che consenta di rasserenare il clima e di dare delle certezze. 

Nel frattempo, ha proseguito il ministro, sono stati aperti tutti i cantieri dei decreti attuativi della riforma dello sport che verranno chiusi entro la fine del mese di gennaio, ci confronteremo con gli organismi sportivi, con il Coni e il Cip. Sugli arbitri/giudici di gara si arriverà ad una proposta che terrà conto della natura specifica del ruolo, con l’obiettivo di interpretare meglio questa figura, che possa essere sottratta ad alcune criticità, che, per quanto si sia stati in grado di semplificare, ancora permangono. Sul tema dei premi, più di peso specifico che di dimensione, continuano gli approfondimenti in collaborazione con il MEF, il Ministero dell’Economia e delle Finanze.


L’atto di indirizzo alla società Sport e Salute è stato trasmesso alcuni mesi fa. L'atto ha fatto tutto il suo percorso burocratico, amministrativo ed è in attuazione seguendo le linee tracciate dal ministro per lo Sport un anno fa, con elementi di concentrazione sul principio della complementarietà funzionale, sul rapporto tra sport e scuola, tra sport e sociale, tra sport e salute, sui servizi per lo sport ad ampio spettro, sull’organizzazione di grande avvenimenti, sulla gestione di infrastrutture sociali e sullo sviluppo dei progetti, anche con la titolarità preziosa soprattutto per gli enti locali e territoriali, di stazione appaltante e amministrazione aggiudicatrice.


Su scuola e impiantistica sportiva scolastica il ministro ha riferito che, d'intesa con il ministro dell’Istruzione Valditara si sta lavorando per estendere il programma sportivo nella scuola elementare, ovvero nella scuola primaria di primo grado, oltre che alla quarta e alla quinta anche alla prima, la seconda e la terza. Obiettivo ambizioso che dovrebbe essere raggiunto entro la fine della legislatura, traguardando anche un programma di attività sull'implementazione delle infrastrutture scolastiche aggiungendo investimenti ai 300 milioni del PNRR.
Con il MEF e con il ministro Giorgetti, insieme con il ministro Fitto, sta lavorando per ulteriori risorse in tal senso che derivino da una rimodulazione del PNRR ma anche dal Fondo sviluppo e coesione, misura 2021-2027, che alimenterà anche il fondo Sport e Periferie. Su 75 milioni di risorse messe a disposizione, che verranno incrementate presumibilmente entro il mese di marzo di una percentuale intorno al 25%, sono arrivati progetti per 750 milioni. C'è un rapporto 1 a 10, con una esigenza quindi soprattutto di ammodernamento e efficientamento delle infrastrutture, relativamente alla accessibilità, alla educazione ambientale, all’intelligenza tecnologica e alla messa in sicurezza.

Tutto questo andrà a beneficio delle società e delle associazioni che gestiranno queste infrastrutture. Di concerto con il ministro Valditara si sta anche valutando come configurare una norma che preveda la regolazione dell'utilizzo delle palestre scolastiche in modo che non venga tutto delegato alla libera interpretazione, alle capacità e alle volontà dei presidi, dei direttori didattici ma avvenga attraverso una regolazione normativa del rapporto della messa a disposizione di società associazioni dell'impiantistica scolastica, oltre al tentativo di regolare anche il rapporto tra le scuole che non hanno la palestra e il patrimonio pubblico sportivo di prossimità rispetto alle scuole.


Inoltre, ha detto il ministro Abodi, si sta portando avanti il tavolo tecnico sulle concessioni demaniali, un tema che riguarda alcuni Organismi sportivi in particolare, affinché possa essere riconosciuta la dimensione sociale delle attività e quindi la dimensione non commerciale e quindi la specificità che consenta di sottrarre ai vincoli fissati dalla normativa. Oltre ad articolate comunicazioni relative al tema Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026, ai Giochi del Mediterraneo e al futuro Laboratorio antidoping, il ministro Abodi si è poi soffermato sui criteri elettorali, considerato il superamento della “Legge Lotti” che bloccava a tre mandati le presidenze degli organismi, sui propri auspici di maggior attenzione sulle rappresentanze di genere, pari opportunità e ricambio generazionale, che ha creato nella discussione consiliare qualche malumore, soprattutto legati al fatto di aver ricevuto soltanto un’ora pria dell’inizio del consiglio, la lettera di proposte del ministro e le bozze dei modificati principi fondamentali da recepire negli statuti di Fsn, Eps e Dsa, tra cui la proposta che ogni organismo si doti di almeno due vicepresidenti, un vicario di genere opposto a quello del presidente in carica, e un vicepresidente under 35. Temi che sono stati rimandati a specifici approfondimenti in commissioni dedicate e al prossimo Consiglio nazionale del Coni.

“Per quanto mi riguarda ho enunciato dei principi che non sono atti di indirizzo perentori – le parole del ministro Abodi - perché non lo sono mai e perché nel rispetto delle vostre prerogative sarei stato inopportuno, partendo da alcuni presupposti. Il primo  è quello di contribuire alla parità di genere, che è un tema che mi auguro possa essere superato, non perché ci sia un'imposizione ma perché ci sia una convinzione profonda; quindi ho proposto che uno dei vicepresidenti possa essere di genere diverso rispetto al genere del presidente, poi ho proposto che, nell'ottica del ricambio generazionale o perlomeno per dare un contributo alla prospettiva di un ricambio generazionale, un secondo vicepresidente possa essere un under 35. Questa è una proposta sulla quale mi aspetto un confronto ulteriore perché qui non credo che si debbano prendere decisioni ma da oggi si apre appunto un dialogo che può essere attraverso il Coni, attraverso le federazioni, le discipline sportive, gli enti di promozione sportiva. Questa è una valutazione che farete voi liberamente”.

Il ministro Abodi ha poi aggiunto la richiesta di avviare una riflessione sul tema dell'elettorato attivo e passivo e sull'utilizzo della tecnologia, che consenta di esprimere il voto anche attraverso strumenti tecnologici.

Per quanto riguarda il contributo pubblico ovvero il finanziamento, che così come la norma recita è affidato, sulla base di criteri di indirizzi, alla operatività e anche alla declinazione di Sport e Salute, ha aggiunto il ministro per lo Sport, e che tiene conto di un percorso che la norma scandisce e che quindi non va messa in discussione perché la norma va semplicemente rispettata e va attuata. Per il 2024 non ci saranno grosse modifiche, se non nella metodologia. Quello che verrà presentato sarà un modello più intellegibile, più trasparente. Ogni Organismo sportivo saprà come si è arrivati alla determinazione finale, il modello verrà reso pubblico; ciascuno verrà messo in condizione di comprendere che cosa dovrà essere fatto per poter migliorare il proprio risultato finale. Mi impegno formalmente, una volta deliberate le risorse, a vederci a febbraio con il Coni per stabilire una modalità che riguarderà il futuro e che riguarderà anche una prospettiva di medio periodo. Riteniamo che questi criteri debbano essere espressi molti mesi prima della fine dell'anno e debbano avere un respiro temporale anche più ampio in termini di pianificazione perché gli investimenti non si possono fare anno per anno. Terremo inoltre sempre più in conto gli investimenti sulle infrastrutture, sia per quanto riguarda gli investimenti stessi, sia per quanto riguarda i costi di gestione collegati agli investimenti.

Il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi ha chiuso con un passaggio sulla Costituzione e sull'articolo 33, definito come il "nostro faro". Vi confermo, ha detto il ministro, l'impegno ossessivo perché ciò che recita la Costituzione possa trovare progressiva attuazione in tutti i suoi aspetti, nella dimensione educativa, nella dimensione sociale, nella dimensione della promozione del benessere psicofisico, considerando lo sport in tutte le sue forme e quindi lo sport che non si divide per discipline maggiori e discipline minori, tra sport ricchi e sport poveri, tra sport del Nord e sport del Sud, tra sport paralimpici e sport olimpici e gli altri sport, perché quando si parla di attività sportiva in tutte le sue forme l'obiettivo da perseguire è questo: uno sport con le sue diversità”.

Tra gli interventi non è mancato, come di consueto, il contributo di Tiziano Pesce, consigliere rappresentante degli Enti di promozione sportiva: “Ho voluto portare all’attenzione del Consiglio nazionale del Coni e del ministro Abodi il fatto che i temi delle rappresentanze di genere e del coinvolgimento dei giovani all’interno degli organismi sono molto importanti. Partendo proprio dagli auspici del dicastero per lo Sport. Talmente importanti da richiedere le giuste e approfondite riflessioni: nei testi ricevuti un’ora prima del Consiglio si leggevano evidenti incoerenze di trattamento tra Federazioni, Discipline associate ed Enti di promozione sportiva, probabilmente per refusi dei testi. Non sono entrato nel merito delle procedure legate alle nuove norme del numero di mandati, visto che in discussione ci sarebbero anche le normative sul quorum per le elezioni dei presidenti dopo il terzo, quarto mandato etc.! Ho però ricordato come l’Uisp, da molto tempo, ha deciso convintamente di avere sulle presidenze a tutti i livelli il vincolo del doppio mandato, lasciando quindi questa materia agli altri colleghi presidenti. Ritenendo però, nella concretezza della vita demnocratica associativa, che in questo modo si garantisce il ricambio dei dirigenti e l'apertura ad un rinnovamento, anche di tipo generazionale".

“L’altissima presenza istituzionale – aggiunge il presidente Uisp Tiziano Pesce – dal ministro Abodi al presidente e ad di Sport e Salute Mezzaroma e Nepi Molineris, passando per il capo Dipartimento per lo Sport e i Giovani Siniscalchi, è stata occasione da non perdere per, ancora una volta, porre l’attenzione sulla perdurante esistenza, di fatto, del ‘doppio Registro sport’ perché oltre alla centralità del Registro delle Attività Sportive Dilettantistiche, tenuto dal Dipartimento per lo Sport, resta ancora l’operatività del Registro delle Asd e Ssd, che il Coni giustifica come strumento per il riconoscimento degli Organismi sportivi. Un registro che però richiede un set di dati e informazioni di fatto diversi da quelli richiesti dal Rasd, continuando ad appesantire il carico burocratico ed amministrativo di affiliate e livelli territoriali di Enti di promozione sportiva (che affiliano la grande maggioranza dei sodalizi sportivi presenti sul territorio), Federazioni e Dsa. Non ho poi potuto che chiedere al ministro maggiore attenzione e tempi stretti sul tema dell’atteso elenco delle mansioni sportive, sottolineando come non si sia ad oggi nella condizione di poter tranquillamente inquadrare e quindi compensare collaboratori impegnati nella organizzazione e nel coordinamento delle attività sportive a tutti i livelli".

"Ho chiuso infine - conclude Pesce - su uno degli ultimi temi su cui il ministro era intervenuto: su quel ‘non ci saranno grosse modifiche sui finanziamenti’ e non ho nascosto le elevate aspettative del mondo della promozione sportiva, non volendo richiamare le consuete percentuali che spesso si usano del rapporto dell’allocazione delle risorse tra i diversi Organismi sportivi. Siamo soggetti che tengono sempre un profilo di grande responsabilità, ma occorre una diversa allocazione delle risorse, anche proprio per quello che oggi la Costituzione chiaramente fissa.” (a cura della redazione nazionale Uisp)

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