Daniele Miggiano del Vecchio Castagna torna a giocare dopo due mesi in cui è stato fermo per un infortunio
Daniele ti possiamo considerare il colpo del mercato invernale del Vecchio Castagna?
«Se ti dicessi di sì sarei arrogante. Al rientro negli spogliatoi l’accoglienza è stata bellissima quindi possiamo considerarmi un "normale" acquisto del mercato. Loro sanno benissimo che ho un carattere difficile ma mi ha fatto veramente piacere l'accoglienza che mi hanno riservato. Sono contento di aver ripreso e di aver scelto anni fa il Vecchio Castagna».
Come giudichi il campionato della tua squadra?
«Sicuramente non possiamo ritenerci soddisfatti. Dobbiamo sicuramente migliorarci e poi decidere per il futuro se essere forti o essere mediocri».
Credi nei playoff?
«Dobbiamo farlo tutti di crederci e lottare per arrivarci. Ad agosto tutti parlano, partono bene che sono forti poi decide il campo. Ogni partita va vissuta singolarmente. Partita dopo partita dobbiamo essere consapevoli di quello che vogliamo senza fare scivoloni. In ogni partita il gruppo deve dare il massimo e aver fame di risultati»
Quale credi sia il punto di forza del Vecchio Castagna?
«Molti lo dicono e, ne sono conscio, ma io credo moltissimo in questo gruppo. Miggiano è infortunato, non c’è Miggiano e vi dicendo… ma il Vecchio Castagna vale tanto come gruppo, non è solo Miggiano. Siamo un gruppo che può fare tanto. Ci credo fermamente. Siamo un gruppo e non dei singoli. Detto poi da uno come me che in molti casi è individualista credo valga il doppio. Dobbiamo avere fame e consapevolezza dei nostri mezze e crederci fino alla fine».
Cosa ti è mancato in questi due mesi di infortunio?
«Tutto. Il calcio è la mia vita. Lo spogliatoio, le emozioni, il campo, l’adrenalina. Io sono una animale da competizione. E’ da quando ho sei anni che gioco a calcio. In questo periodo difficile mi è mancato veramente tutto. Ho una voglia, una fame di calcio che trametterò in campo».
SU