Qualche giorno per smaltire a pieno la “sbornia” Serie A ed è già arrivato il momento di programmare il prossimo futuro. Nemmeno però il tempo di capire quanto strepitoso fosse ciò che questo gruppo ha compiuto, che hanno subito iniziato a circolare voci incontrollate, presunti scoop e indiscrezioni completamente inventate su questo o quel giocatore e sul futuro della panchina CDM. E allora abbiamo pensato che è davvero arrivato il momento di far sentire la voce del presidente Matteo Fortuna, per chiarire i punti fermi su cui si sta muovendo la società in questi giorni e sugli obiettivi che si è data per arrivare pronta al ritorno nella massima serie del futsal italiano.
Prendiamola però un po’ larga e ripartiamo analizzando con lui la stagione appena conclusa, una stagione incredibile, anche solo da raccontare a chi non l’avesse vissuta. La partenza col freno a mano tirato, le 5 sconfitte di fila, la classifica che a dicembre dice piena zona playout. Poi la scomparsa di Pino Pernice e quel qualcosa che scatta nella testa del gruppo. Un girone di ritorno da record, i playoff, un passo alla volta, poi la sconfitta in finale a Pescara che sembrava aver rovinato tutto. E invece… “A livello sportivo questa è stata la stagione più bella delle mie 9 da presidente – ci racconta il numero uno della CDM – In squadra c’è sempre stato un bel clima, giocavamo un buon futsal anche quando i punti non arrivavano. Quando è venuto a mancare Pino, ho pensato seriamente di ritirare la squadra dal campionato. Con lui era venuta a mancare una persona troppo importante per la CDM e per la mia vita. Basti pensare che l’ultima volta che l’ho sentito e nell’ultimo messaggio che mi ha mandato (che ho fatto vedere solo a mia moglie e a Simone Foti), Pino mi sgridava affettuosamente perché pretendevo troppo dalla mia salute. A suo dire lavoravo (e lavoro ancora) troppo. Questo per farvi capire la sua immensa generosità. Posso confidarvi che ho anche sentito il vice presidente della Divisione Farabini, che in quel momento drammatico mi è stato molto vicino, per sapere cosa avrei dovuto fare per ripartire dalla serie B. Perché il futsal a noi Presidenti prende molto e restituisce poco. Poi però è scattato qualcosa nei ragazzi, hanno iniziato a vincere e adesso ci ritroviamo in Serie A, questa volta dal campo, con una cavalcata entusiasmante culminata con una promozionale tanto inaspettata quanto esaltante“.
A caldo, ci avevi confessato che dopo il 5-2 dell’andata, tu stesso non ci credevi quasi più. Quand’è che invece hai pensato “Ora ce la facciamo, questo promozione è nostra”? “Io sono fatto così, sono sincero – prosegue Matteo Fortuna – Lo ammetto, non credevo che ce l’avremmo fatta a ribaltare il risultato della partita d’andata. Perché il Pescara è una squadra troppo esperta e noi al contrario eravamo troppo giovani. Ma l’entusiasmo dei ragazzi e del pubblico ha fatto la magia e ci ha dato quell’aiutino decisivo per recuperare il punteggio e poi vincere ai rigori“.
Cosa ti è piaciuto e cosa NON ti è piacuto di questa meravigliosa, lunga cavalcata verso la Serie A? “Sarò ripetitivo ma mi è piaciuto soprattutto il gioco espresso dalla squadra e non mi è piaciuta quella sedia vuota a fianco a me in panchina. Ho deciso infatti che, nonostante il mio patentino da allenatore, non andrò più in panchina il prossimo anno. Senza Pino non ha senso. L’ho fatto quest’anno perché che ho voluto stare vicino alla squadra nei momenti cruciali della stagione ma vedremo di strutturarci meglio il prossimo anno“.
Parliamo del futuro, perché da qualche giorno hanno già iniziato a circolare voci incontrollate. Partiamo dalla panchina… “Ortisi con i suoi 27 goal, Boa arrivato sano ai playoff (a proposito mi deve ancora una cena) e tutti i nostri ragazzi sono stati grandissimi ma il vero protagonista della promozione è stato il nostro mister Hugo de Jesus, persona tanto leale quanto capace. Molti nutrivano dei dubbi su di lui ma io sono sicuro che se avra’ voglia di continuare questa carriera andrà lontano perché conosce il futsal e sa gestire il gruppo. Tutto il resto col lavoro e l’esperienza si può imparare. Hugo mi ricorda tanto Boskov. Faceva parlare tutti , ascoltava e diceva di si ma poi alla fine faceva di testa sua. Il prossimo anno sarà duro, perché la A è difficile e noi nella programmazione per forza di cose pariamo tardi, ma sarà sicuramente lui il nostro condottiero“.
La rosa adesso: l’unica vera certezza è la partenza di Boaventura che torna in Brasile. Chi non vestirà la maglia della CDM il prossimo anno? Poi serviranno innesti di qualità, che state già valutando insieme al DG Mino Paoletti… “Sono giorni frenetici. – spiega il presidente Fortuna – Con Hugo e Mino ci sentiamo anche 4 o 5 volte al giorno. Cercheremo di trovare gli innesti giusti senza fare follie. La squadra dovrà avere una sua sonstenibilità. Ripartiremo sicuramente da gran parte della rosa dello scorso anno per mantenere gruppo ed entusiasmo. Per i nomi dovrete aspettare ancora un pochino…”.
Un discorso a parte lo meritano i giovani talenti di casa CDM: parlo di Ricci, Politano, Avellano ma anche lo stesso Zanello… Sai che hanno attirato le attenzioni di molte squadre, anche in Serie A. “Lo sapete, non mi piace parlare dei singoli ma per i nostri ragazzi farò un’eccezione. Politano ha delle qualità incredibili. Sono passati molti portieri forti da Genova ma nessuno secondo me è superiore a lui a livello di qualità. Abbiamo deciso deciso il prossimo anno di affiancargli Juninho (quindi alla fine un primo nome ve lo faccio…) che non solo si giocherà il posto con Leo ma con la sua esperienza aiuterà i nostri giovani a crescere e sono convinto che Leo (lo ricordo è un 2005) alla lunga sarà protagonista anche in A. Ricci invece è arrivato in CDM da una realtà diversa e all’inizio ha faticato molto. Quest’anno ha svoltato in tutti gli aspetti: tecnici, tattici, comportamentali. Se non si siede, se ha pazienza e continua a migliorare, sono sicuro che arriverà in Nazionale per restarci. Avellano invece deve capire cosa vuole fare da grande. Lui vuole fare il laterale, secondo me potrebbe diventare un grande pivot. In entrambi i casi deve aumentare fisico e quantità, diventare molto più aggressivo in fase difensiva, perché in quella offensiva il suo mancino qualità ne ha tantissima. Infine Zanello: spero che voglia restare con noi perché è importante per il gruppo e ha grandi mezzi. Poi è lui che ci ha portati in Serie A con il suo rigore decisivo! Probabilmente giocherà poco ma in allenamento potrà crescere molto. Ho letto un commento di suo padre sui social che giustamente diceva che la cosa più importante è l’università, però gli direi anche di non dimenticarsi (visto che suo figlio frequenta economia marittima) che il suo presidente qualcosa col marittimo ha a che fare, per cui… Ovviamente sto scherzando! Alla fine hanno tutti qualità, probabilmente sarebbe stato meglio per loro arrivare in serie A un anno dopo ma ormai ci siamo, per cui dovranno svoltare a livello mentale. Curare la vita privata, l’alimentazione e avere insieme grinta, carattere e pazienza. Le qualità le hanno e noi cercheremo di metterli nelle condizioni migliori per fare bene, poi dipenderà solo da loro“.
Per chiudere, quale vorresti che fosse il “marchio di fabbrica” della CDM 2025/26 in Serie A? “Educazione, correttezza, grinta, difesa aggressiva e bel gioco. Se faremo tutto questo – conclude il presidente Fortuna – potremo farcela, altrimenti la A non ci perdonerà“.