Cristiano Cavaliere, partiamo dalla scelta di Pietro Buttu:
«Una scelta ponderata, un tecnico che conosco da tanti anni, con cui abbiamo confidenza, e con cui c’erano stati già approcci in precedenza. Quest’anno si sono create le condizioni ideali per iniziare una collaborazione insieme e sono convinto che otterremo grandi risultati. In questi primi mesi l’ho visto molto bene al lavoro, la squadra è a sua completa disposizione, anche se siamo ancora lontani dalla perfetta condizione, ma domenica si inizia, e spero che quest’ultima settimana di lavoro ci consenta di farci trovare pronti».
Che campionato sarà?
«La Super favorita è il Vado, una autentica corazzata con un allenatore di grande esperienza. La storia tuttavia ci insegna che sarà un campionato estremamente complicato, e che i pronostici potranno essere ribaltati. Questo è il bello del calcio, non è escluso che ci possano essere sorprese. Rispetto alle altre squadre il Vado ha una rosa più competitiva, vedo un netto divario fra i rossoblù e le avversarie, poi c’è una serie di squadre che potranno dare fastidio, penso a Ligorna, Sanremese e Gozzano, o a novità come Biellese o Club Milano. Ma ci saranno nel corso della stagione tante variabili inaspettate che possono modificare i pronostici».
Le piace il suo Derthona 25/26?
«Mi piace tantissimo, sono convinto che sarà una stagione divertente, lo dico per l’ambiente che si sta creando, lo dico per l’impegno che ho visto da parte dei ragazzi durante la preparazione, lo dico per felicità con cui lavora lo staff tecnico. Da domenica la squadra dovrà dimostrare il suo valore».
Sesta stagione al timone del Derthona. Sensazioni?
«Sento attorno a noi una certa positività, la gente sta iniziando a capire che il sottoscritto pur non essendo di Tortona ha un attaccamento a questi colori anche maggiore di chi si professa tifoso. E questo è un messaggio che sta iniziando a circolare in città, stiamo raccogliendo i frutti di un duro lavoro».
Cosa pensa del ritorno alle 18 squadre e della questione playoff?
«Continuo a dire che è un “non senso” che i playoff non servano a nulla. Almeno uno spazio garantito in C per chi vince i playoff nazionali ci dovrebbe essere. Anzi per come sono strutturati ora i playoff sono penalizzanti per chi è arrivato secondo nel proprio girone magari con tanti punti di vantaggio. Il ritorno a 18 lo reputo positivo, con un unico turno infrasettimanale da qui a Natale. Gli anni scorsi le 20 squadre ci costringevano spesso a modificare il calendario di lavoro settimanale creandoci non pochi disagi: penso al derby con la Vogherese giocato di mercoledi con molto pubblico in meno rispetto alla domenica. La riduzione delle squadre tuttavia complica la situazione playout in quanto sarà più difficile per alcuni non essere coinvolti».
Cosa chiede alla sua squadra?
«Massimo impegno e massimo sforzo per arrivare più in alto possibile, attaccamente ai colori sociali. Poi alla fine tireremo le somme».