Alfio Scala, il decano degli allenatori liguri (non diciamo l’età e nemmeno quale stagione consecutiva sia per lui nel calcio dilettantistico, perché saremmo troppo banali) si è tuffato nel suo ennesimo campionato col solito entusiasmo e la solita determinazione. Un buon pareggio a Serra Riccò all’esordio in Promozione col suo Ca de Rissi SG:
“Sapevamo di dover affrontare l’impatto con la categoria e che ci sarebbe stato qualche strascico, ma abbiamo disputato una buona partita creando buone occasioni e credo il risultato sia giusto cosi. Diciamo che è stato un buon punto di partenza”.
In un girone un po’ “anomalo”, quello di Ponente, poco noto anche allo stesso mister, più avvezzo alle zone del Levante:
“La categoria la conoscevo perché l’ho fatta da allenatore e ho sempre seguito molte partite, ma certamente il girone A per me è un po’ meno conosciuto, ho sempre avuto un po’ più familiarità nel girone B anche se è passato tanto tempo e molti giocatori sono cambiati. Le partite comunque sono tutte complicate a prescindere dal girone, perchè siamo una neopromossa, e dobbiamo fare più punti possibili per salvarsi. Ho preso un po’ di informazioni sulle formazioni del Ponente, ho un quadro approssimativo che andrà a perfezionarsi strada facendo”.
Un girone con tante corazzate, con quali prospettive per il Ca de Rissi?
“Beh, ci sono sei/sette squadre obiettivamente attrezzate per un campionato di vertice. Noi speriamo di combattere con tutte le altre, cercando di creare qualche problema alle “grandi”, non partendo mai rassegnati in partenza. Sappiamo che dobbiamo lottare. Oggettivamente la rosa del Savona sembra sulla carte superiore, fuori categoria, ma non bisogna mai dare per scontata una vittoria del campionato, abbiamo già avuto tanti esempi in passato. Sicuramente il Savona è attrezzato per fare benissimo, ma non sarà una passeggiata. La stessa Sestrese è un po’ di anni che arriva li e non riesce a fare il salto. Le difficoltà sono tante e per tutti, poi vince una sola. Rimane la spada di Damocle della Serie D con 8 squadre liguri, e in caso di retrocessioni ci sono pochi posti per salire”.
Domenica arriva il Legino:
“Legino squadra di valore, che abbina grinta e qualità, per noi ogni gara sarà una novità, giochiamo in casa e cercheremo di crearle dei problemi, con umiltà e mettendo tutto quello che abbiamo in campo. Questo dovrà essere il nostro approccio a tutte le partite”.
Una squadra giovane con due “vecchietti”, Garin classe 83 e Mastrogiovanni classe 90:
“Garin ha giocato 80 minuti, si sta allenando bene ed è un valore aggiunto per noi, come Mastrogiovanni: sono giocatori che incidono ancora in maniera importante”.
E i vostri giovani, come si stanno comportando?
“C’è il luogo comune che i giovani di oggi abbiano meno voglia di giocare a calcio, è vero che alle prime difficoltà oggi smettono, ma per quel che ci riguarda coi 2006-2007 siamo fortunati, sono ragazzi sempre presenti, che hanno voglia, stanno sul pezzo, sono ragazzi seri e applicati”.
E la società, come si è adattata alla categoria?
“La società Ca de Rissi può fare qualsiasi categoria, è ben strutturata, non fa mancare niente, puntuale in tutto, è pronta ad affrontare qualsiasi categoria, chiaramente quest’anno ha dovuto correggere il tiro e adattarsi a necessità nuove come trasferte, pullman e ristoranti. Ma a livello di organizzazione e settore giovanile non ha nulla da invidiare a nessuno”.