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Seconda categoria | 25 giugno 2018, 16:20

Davide "Turiddu" Petitti si rimette in gioco: "Vorrei tornare a certi livelli"

Il portierone del Mariscotti mette in archivio una stagione super, saluta la società e aspetta una chiamata dalla Prima Categoria.

Davide "Turiddu" Petitti si rimette in gioco: "Vorrei tornare a certi livelli"

Davide “Turiddu” Petitti lascia il Mariscotti e si mette sul mercato dei portieri.

“Al Mariscotti ho chiuso un anno fantastico, dove eravamo partiti senza favori del pronostico e invece, grazie a mister Tumminello e al presidente Donnarumma che ci hanno dato tranquillità, con umiltà siamo arrivati fino in fondo vincendo anche il titolo provinciale. Poi purtroppo ci sono stati dei problemi, forse la squadra non si riesce ad iscrivere alla Prima Categoria, e cosi io sto cercando squadra e sono sul mercato. Mi piacerebbe tornare in prima categoria, possibilmente al sabato, visto che in Seconda ci ero sceso per dare una mano a un amico”.

Davide ha una carriera alle spalle con diverse presenze in Eccellenza, Promozione e Prima:

“L'ultimo anno prima del Mariscotti lo avevo fatto in Prima B col Multedo, dove eravamo riusciti a salvarci all'ultima giornata con mister Meledina. Oggi ho 27 anni, e dalla mia carriera mi aspetto di tornare a giocare a certi livelli. Da giovane ho fatto una bella esperienza in Eccellenza a Pontedecimo, poi sono stato al Certosa in Promozione con Carletti, mentre in precedenza ho sfiorato la Serie D con qualche apparizione con mister Maisano quando io ero alla juniores della Sestrese. Proprio gli anni anni alla Sestrese sono stati i più belli perchè ho vinto tanto, ma anche quest'anno al Mariscotti è di quelli da ricordare...”

Davide vanta anche un gol segnato...

“Si, due anni fa feci un gol su punizione in Olimpic-Multedo, fu una grande soddisfazione far gol a un collega, e poi su punizione dalla distanza”.

Le tue migliori caratteristiche?

“Tanto carattere, a volte sin troppo, per il resto me la cavo con la reattività, sulle uscite alte e basse, gioco bene coi piedi, che al giorno d'oggi è cosa molto importante per un portiere”.

Chi è stato il preparatore da cui ha imparato di più?

“Mio padre, Mario Petitti, è stato quello che mi ha insegnato di più, fra i pali lui era fortissimo ed è stato solo penalizzato dall'altezza, mentre io coi miei 1,85 sono sicuramente avvantaggiato. Mi sono però trovato molto bene anche con Bottura alla Sestrese”.

Il portiere più forte nei dilettanti?

“Senza dubbio Mario Imbesi è il numero uno!”

Il tuo idolo nei prof?

“Emiliano Viviano, l'ho sempre seguito anche prima della Samp, e poi Iker Casillas”.

Il giocatore più forte con cui hai giocato?

“Pasquale Scarsi tecnicamente è uno dei più completi, ma sono rimasto abbagliato dalle qualità di Sebastian Grazzini alla Sestrese...”

Come mai il soprannome Turiddu?

“Noi siamo siciliani, da ragazzino quando mi sono fatto il baffo i miei zii mi hanno dato questo nomignolo e non me lo hanno più tolto”.

Infine un saluto di rito:

“Ringrazio davvero la società Mariscotti per avermi fatto vivere un anno da protagonista, e le faccio tanti auguri per il suo futuro”.


PDP

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