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Eccellenza | 10 ottobre 2019, 11:41

GENOVA CALCIO Marco Corrado fa il pompiere: "Entusiasmo? No, lo voglio a maggio. Oggi piedi per terra"

Il tecnico biancorosso apre l'intervista con un paradosso: "Avrei preferito fare due punti fra Imperia e Sestri, avrebbe significato non perdere nessuna delle due partite, anche se ovviamente 3 punti sono meglio di 2, e noi abbiamo giocato comunque per farne 6"

GENOVA CALCIO Marco Corrado fa il pompiere: "Entusiasmo? No, lo voglio a maggio. Oggi piedi per terra"

Marco Corrado, quanti punti avresti voluto fra Imperia e Sestri, se te lo avessi chiesto 4 giorni fa?

“Vado controcorrente e ti darò una risposta strana. Avrei forse preferito pareggiare le due partite, avrei fatto 2 punti anziché 3, ma mi sarebbe piaciuto non aver preso gol in entrambe le partite. Questa è una risposta di pancia, ma visto che mi daranno tutti del matto, ti dico che sono contento di averne preso 3 anziché due, ma la cosa più importante è stata la mentalità della squadra, mi è piaciuto che abbia cercato di giocare per fare 6 punti in queste due partite”.

A Imperia fra l'altro il punto è svanito a due minuti dalla fine...

“Si, a due minuti dalla fine per una ingenuità, ma avevo fatto 5 cambi, erano cambiate anche le marcature e la squadra ha faticato un po' a riassestarsi”.

In ogni caso, in tre giorni due prestazioni importanti:

“Si, e nonostante assenze importanti come Riggio, Giambarresi, Lepera (non ancora al top) e Massara, ci siamo presentati a Imperia e a Sestri con lo spirito giusto e chi ha giocato lo ha fatto estremamente bene, pur non essendo al top dell'organico”.

Dunque, insieme ad Albenga, Imperia e Sestri ci siete anche voi?

“Allora, noi vogliamo dare battaglia a tutti, è chiaro che al momento siamo la quarta/quinta forza del campionato, ci sono tre squadre con organici superiori, ma noi abbiamo 25 ragazzi che lavorano con professionalità e voglia di migliorare, abbiamo una grande organizzazione e una grande coesione. E il risultato di ieri ci ha dato una spinta importante”.

Due partite decise da calcio piazzato, indice di grande equilibrio:

“Due partite aperte, interpretate al meglio dalle squadre in campo. Il mio dispiacere più grande è che a Imperia dovevamo chiudere in vantaggio il primo tempo, non lo abbiamo fatto e nella ripresa si è fatta sentire la loro voglia di vincere dopo la sconfitta di Albenga. Ieri a Sestri è stata una partita più tattica, dopo il nostro gol potevamo raddoppiare, la traversa di Lepera trema ancora adesso ma abbiamo avuto anche episodi fortunati. La cosa che mi ha inorgoglito di più è stata andare a vincere a Sestri contro una squadra che aveva segnato sinora 10 gol e non averne preso neanche uno”.

E ora, arriva un Campomorone da non sottovalutare:

“Già, questa è la partita più difficile e scorbutica che ci potesse capitare, la madre di tutte le battaglie: affrontiamo una squadra partita bene col pareggio di Albenga, una squadra esperta, e noi dovremo essere bravi a non andare nel loro terreno, abbiamo una identità e dobbiamo cercare di mantenerla”.

C'è rischio che la squadra si monti la testa?

“La vittoria di Sestri ha portato entusiasmo, ma io voglio che nessuno si monti la testa, userò tanto bastone e poca carota. Ieri dopo la partita ho subito pensato al Campomorone. L'entusiasmo lo voglio a maggio, oggi voglio piedi per terra, anche perchè ho una infermeria piena...”

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