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Promozione | 06 marzo 2018, 15:04

Matteo Battaglia: "Mi è mancato il coraggio di andare a giocare lontano da casa"

Il bomber dell'Alassio, capocannoniere della Promozione A, fermato dal menisco a un passo dal suo record di gol: "Mi devono operare, peccato perchè stavo andando forte. Il presidente Vincenzi mi ha convinto subito, ho girato tanto ma è ora che metta radici in una squadra che mi dia tranquillità"

Matteo Battaglia quando era alla Sestrese

Matteo Battaglia quando era alla Sestrese

Una storia simile a quella di Mario Verona, il capocannoniere dell'altro girone di Promozione.

Anche Matteo Battaglia, leader dei cannonieri di Promozione A, alla soglia del suo record personale, è ai box per un brutto infortunio:

“Ho il menisco, forse mi devono operare. Ora come ora sono ancora fermo, oggi ho la risonanza, ma le sensazioni al ginocchio non sono buone, è il primo infortunio serio della mia carriera”.

Ad Alassio stavi vivendo l'ennesima stagione super della tua carriera:

“Stiamo facendo bene, il gruppo è unito, anche se ci sono voci diverse in giro, ma la Cairese sta meritando, hanno più qualcosa più di noi e vanno troppo forte. Noi siamo dai playoff, penso che alla fine ce la faremo ad entrarci, sono abbastanza ottimista”.

Facciamo un passo indietro, la tua carriera si è divisa soprattutto fra Arenzano e Sestrese, con due parentesi a Vado e Carlin's...

“Ho fatto le giovanili vicino a casa fra Cogoleto ed Arenzano, io sono di Sciarborasca (chissà che non finisca la carriera nella squadra di Carlo Schelotto....). A 16 anni ho esordito in serie D facendo gol. Il mister era Fossati (il più bravo di tutti), giocavamo in casa a Lavagna, vincemmo 2-0 contro il Valle d'Aosta, assist di Mussi. La partita dopo, altro gol contro il Derthona, era il Borgorosso di Silvestri e Cadenazzi”.

Poi una parentesi non felice a Vado:

“Ad Arenzano dopo la retrocessione era cambiato tutto, sono andato a Vado con Fresia, fu un anno negativo, ho giocato poco, avevo la testa d un'altra parte”.

Poi la Sestrese di Monteforte:

“Ma ebbi un incidente in macchina, mi sono rotto il naso, fu un altro anno nero”.

Quindi l'Arenzano di Podestà:

“Quell'anno ho fatto bene, 12 gol in metà stagione...”

Poi i Carlin's Boys:

“Il mister era Valentino Papa, anche li metà anno, solo 3 gol ma promozione in Eccellenza”.

Poi di nuovo la Sestrese, due anni pieni di gol:

“Con Podestà primo anno stupendo, anno dopo un po' meno con Pandiscia ma i gol sono arrivati lo stesso”.

E ora Alassio:

“Il presidente Vincenzi mi ha conquistato subito, poteva essere l'anno dei 30 gol ma ora col menisco mi sa che mi dovrò fermare”.

In tanti dicono che Matteo Battaglia col suo talento doveva ottenere di più dal calcio:

“Vero, potevo fare qualcosa di più, ma dietro un giocatore non c'è solo la tecnica, ci vuole altro. Ho perso un po' di tempo durante l'adolescenza, poi mi è mancato il coraggio di andare lontano, il paesino ti coccola e ti limita al tempo stesso....”

Come mi definiresti tecnicamente?

“Una punta centrale, Podestà mi ha scoperto lui in questo ruolo”.

I mister che ti hanno dato di più?

“Sono due. Fabio Fossati, per determinazione e decisione, è un gradino sopra agli altri, un vero professionista. Maurizio Podestà è perfetto nell'organizzazione degli allenamenti, è il migliore nel calcio ligure”.

Il gol più bello?

“L'anno scorso contro Genova Calcio, palla all'incrocio da posizione defilata”.

Il compagno che porteresti sempre con te?

“Jacopo Minardi, lo conosco da una vita, risposta troppo facile”.

Il difensore che non ti ha fatto vedere palla?

Gattulli del Campomorone”.

Il portiere migliore?

“Ce l'ho in squadra, Moraglio dell'Alassio”.

Matteo, obiettivo della tua carriera?

“Ho 26 anni, finora mi è piaciuto cambiare ogni anno, a prescindere dalla categoria, ma forse è il momento di trovare una squadra che mi dia tranquillità e mettere radici...”


PDP

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