/ Seconda categoria
Lavoro in Italia

Cerca sul sito

Vai all'archivio ›

Seconda categoria | 20 settembre 2019, 14:55

CORNIGLIANO CALCIO La nuova sfida di Andrea Catania

"A 37 anni mi tuffo in una nuova avventura, non come un vecchietto da sopportare ma come un uomo di calcio che può dare ancora una mano e perchè no continuare a imparare qualcosa"

Andrea Catania qui con il nostro direttore Paolo Dellepiane

Andrea Catania qui con il nostro direttore Paolo Dellepiane

A 37 anni una nuova sfida per Andrea Catania. Il ds della Sestrese si sente ancora giocatore, e ha risposto con entusiasmo alla chiamata dell'amico e coetaneo Rondoni, oggi mister del Cornigliano Calcio.

Abbiamo chiesto ad Andrea una dichiarazione, e lui non si è lasciato pregare, come potete leggere qui.

Sono entusiasta di questa nuova avventura, mi sono “buttato” per la prima volta lasciando amici e un “porto sicuro” per andare dove non conoscevo nessuno a parte il mister: dopo un solo allenamento avevo già capito di aver fatto bene e vinto la mia sfida, comunque vada sul campo. 

Conoscevo solo il mister, perché insieme da giovani abbiamo giocato insieme nelle giovanili della Sestrese e avevamo un intesa in campo fantastica. Vediamo il calcio allo stesso modo. Ho avuto il piacere di conoscere il presidente: la sua passione, conoscenza di calcio e soprattutto le sue parole ponderate ma determinate il giorno dopo il ripescaggio in Seconda mi hanno fatto scattare dentro una voglia incredibile di dare una mano per la mia parte a questo gruppo.

C’è tutto per fare bene, ci hanno ripescato a fine agosto, molti non hanno mai fatto questa categoria, ma nessuna paura, sarà ancora più bello insieme arrivare al risultato. Alle spalle c’è una società come la Genova Calcio, quindi qui davvero c’è tutto per sorprendere, lottare ed esultare per il raggiungimento dell’obiettivo.

Uno stimolo assoluto a 37 anni, in una società che da subito mi ha fatto sentire importante, non come un “vecchio” da sopportare ma come un uomo di calcio di 37 anni che può dare una mano a tutti, ma al tempo stesso imparare ancora tantissimo.

Uno sguardo al passato per chi, come Andrea, è alla stagione numero 31 sui campi di calcio.

Per carattere nella vita non ho mai voluto, sbagliando, cambiare e accettare sfide nuove. Ho giocato 12 anni in tutte le giovanili con una sola maglia addosso, che poi mi è rimasta tatuata sulla pelle con la sua stella bianca su fondo verde. Poi tre anni al Via Acciaio e addirittura nove con quasi trecento partite a Borzoli.

Poi sette anni tra Sestri 2003 e Stella con amici veri, una “famiglia”, un presidente che era ed è qualcosa di speciale per me (Giorgio Margiotta, ndr) e un qualcosa costruito insieme che non dimenticherò mai.

Poche squadre, pochi gruppi, ma tantissimi amici. Sono fiero di questo ma ovvio che guardandomi indietro a quando avevo 22-25 anni, penso che avrei potuto e dovuto provare nuove esperienze quando ne ho avuto la possibilità.

L’anno scorso per come era finita la “mia” Stella volevo smettere, ma grazie al mio vero amico D’Aloisio sono andato a Voltri (con il quale spero di tornare presto a giocare, non lo nego), dove in un anno ho conosciuto una bella società e un bel gruppo di ragazzi, fino a “ieri” avversari duri in campo ma che si sono rivelati poi ottimi compagni.

Sul campo le cose non sono andate come sognavo, a livello personale e anche di squadra. Questa estate volevo smettere, ma ho 37 anni, sto bene, volevo che mia figlia mi vedesse qualche volta in campo, e soprattutto ho una passione che non vedo in tanti ragazzi più giovani, quindi ho deciso di proseguire.

A Voltri ho fatto un solo allenamento, ma ringrazio la società e mister Klun per aver compreso la mia scelta di cambiare, con nuovi stimoli che ormai erano persi, e lanciarmi per la prima volta nella mia vita in una sfida completamente nuova, dovuta anche al fatto che i giorni di allenamento non coincidevano perfettamente con altri aspetti privati.

Quindi mi sono “lanciato” in una stupenda avventura dove sono entrato in un gruppo in cui per la prima volta non conoscevo nessuno a parte il mister: due settimane di allenamenti, ma bastavano anche due ore, per dire senza dubbi di aver fatto la scelta migliore perché nella vita anche a 37 anni scopro che non bisogna avere paura di cambiare e conoscere altre persone e ambienti.

Solo cambiando si riesce ad tirare fuori ognuno il meglio e migliorare. E io sono stato fortunato ad avere questa possibilità qui, a Cornigliano, in un gruppo di ragazzi umilissimi, con un mister giovane ma preparato che se sapremo seguire ci darà tantissimo, e un presidente che sa di calcio, passionale e appassionato.

Per il resto, serenamente, vedremo alla domenica mattina cosa dirà il campo. Possibilmente con meno calci, ansie e più sorrisi.

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore