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Prima categoria | 14 ottobre 2020, 12:07

SAN DESIDERIO Intervista a Gianni Stevano

Il mister gialloblù risponde alle nostre 3 domande sul campionato di Prima B, sul valore della sua squadra e su questa stagione piena di insidie tenuta sotto scacco dal Covid19.

SAN DESIDERIO Intervista a Gianni Stevano

1) GIANNI STEVANO, dacci un giudizio su questo inizio di campionato e sulla vittoria sul Bargagli

Credo sia troppo presto per dare un giudizio sul campionato. È un anno molto particolare e ci sono molte più variabili del solito. La vittoria sul Bargagli ci voleva anche perché fino a sabato avevamo lavorato tanto raccogliendo davvero poco e con prestazioni insufficienti. Almeno sabato abbiamo fatto 30 minuti di buon livello che ci hanno permesso di andare in vantaggio per poi gestire anche se con qualche sofferenza di troppo.

2) Non è arrivato Pasqui ma è arrivato Bennati quindi il tasso tecnico si è comunque alzato, che obiettivo ti sei posto?

Sono arrivati Bennati, Licitra, Castagneto, Sarubbi, Iannelli, Alvarado e Laiolo. La Società e il Direttore Gamenara hanno fatto un ottimo lavoro e la squadra ha alzato il livello tecnico che era già importante per la categoria grazie anche alla riconferma del blocco storico. Nessun obiettivo al momento se non quello di provare a giocare a calcio, il campionato ci dirà dove potremo ma soprattutto dove vorranno arrivare i ragazzi.

3) Il calcio dilettanti andrà avanti, bella notizia, ma sarà una stagione faticosa e piena di incognite. Come la state vivendo e sei ottimista su come potrà finire?

Domanda difficile alla quale rispondere. Sono contento per le persone che investono soldi, passione e tempo e per i bambini che posso fare attività. Devo essere sincero e dirti che così, come Allenatore, mi diverto poco e non so quanto sia possibile continuare in questa situazione. Servono regole e serve soprattutto grande responsabilità nel farle applicare. Serve un supporto alle società affinché ci siano canali accessibili per effettuare i controlli. Capisco che come sempre accade il calcio ci aiuti a dimenticare tutto ma vedo troppo spesso e soprattutto a livello giovanile poca attenzione. Forse si potrebbe ridurre il numero degli allenamenti per avere una minore affluenza ai campi ed evitare gli “allenamenti congiunti” almeno per le leve più piccole per contenere i contatti. Purtroppo dobbiamo convivere con questa situazione e bisogna farlo con tutte le accortezze del caso. Sono sempre positivo e penso che porteremo avanti la nostra passione magari con qualche interruzione che saremo bravi ad accettare senza tanti discorsi da bar. Ora mi fermo perché provare a fare l’allenatore dilettante ed il papà sui campi è già abbastanza per me.

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