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Prima categoria | 05 gennaio 2022, 09:55

NUOVA OREGINA: Andrea Amenduni spinge la squadra

« Dobbiamo rialzarci velocemente»

NUOVA OREGINA: Andrea Amenduni spinge la squadra

A tu per tu Andrea Amenduni estremo difensore della Nuova Oregina.

Andrea innanzitutto cosa ne pensi del rinvio della ripresa.

« A malincuore dico che sia una scelta corretta e prudente. Vista l'attuale situazione di contagi tutte le squadre avrebbe uguale difficoltà a mettere in campo 11 giocatori la domenica, senza considerare i rischi per la salute che si corrono ad entrare in uno spogliatoio. Dico a malincuore perché mi farebbe ovviamente piacere riprendere allenamenti e partite con normalità, ma temo che per ritrovarla non basteranno due settimane di sospensione»

Un tuo commento sul vostro campionato sino ad ora?

«Sicuramente sotto l'aspetto calcistico il giudizio non può essere positivo, siamo ultimi e dobbiamo rialzarci velocemente. Dal punto di vista del gruppo, invece, il giudizio è molto positivo e sarà quello a farci salvare alla fine dell'anno. Credo che dovremmo continuare a lottare per restare attaccati al treno dei play out e giocarci le nostre chances di salvezza fino all'ultimo». 

Cosa è mancato alla Nuova Oregina in questa prima parte di stagione?

«Sicuramente qualche episodio favorevole non guasterebbe, tuttavia credo che fortuna /sfortuna si compensino nel corso di una stagione. Quello che bisognerà fare da qui alla fine sarà metterci ancora più  voglia, temperamento, attenzione e cattiveria sportiva, perché noi dobbiamo salvarci con le nostre "armi", sulle quali, negli anni passati, abbiamo costruito le nostre vittorie».

Il tuo ricordo più bello nel calcio.

«Sicuramente le vittorie le ricordi più volentieri, ma anche le sconfitte fanno parte del gioco. Personalmente sono un appassionato del mio ruolo e mi piace allenarmi, giocare e stare sul campo per cui in senso assoluto il ricordo più bello, che è anche un augurio per il futuro, è poter continuare a praticare questo sport. È bello essere promossi ai play off (dopo esserci entrati con fatica) e salvarsi all'ultimo respiro ai play out, (soffrendo come disperati), ma, i ricordi più belli, sono legati alle persone incontrate, alle pizzate dopo allenamento, agli scherzi nello spogliatoio ed alle feste fatte dopo le vittorie o le salvezze».

LB

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