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Prima categoria | 20 gennaio 2022, 12:18

L'INTERVISTA Simone Marinelli: "Siamo obbligati a vincere"

Il presidente del Savona a tutto tondo sulla ripresa dei campionati, sulle avversarie e sul suo difficile ruolo: "Mi è capitato di chiedermi chi me lo avesse fatto fare, troppe cattiverie nei miei confronti, ma l'orgoglio e la pressione mi spingono a continuare"

L'INTERVISTA Simone Marinelli: "Siamo obbligati a vincere"

Il Savona guarderà da spettatore la ripresa del campionato di Prima Categoria.

Dopo la vittoria nel recupero sul Pra', gli striscioni di mister Balleri guidano la classifica di Prima B con tre punti di vantaggio sulla Sampierdarenese, e godono ora di un turno di riposo previsto dal calendario.

Con il patron Simone Marinelli facciamo il punto sulla ripresa delle ostilità in piena emergenza covid:

"Io sono sempre stato contrario allo stop, fermare i campionati non ha senso, sono strafavorevole alla ripresa, non dobbiamo fermare il movimento altrimenti la gente che investe nel calcio si stufa. Sono tre anni ormai che siamo in balia della pandemia, non si può andare avanti a tentativi. Anzi, dovevamo iniziare subito tutti a gennaio, una follia fermare i campionati, come se solo in Eccellenza non ci fosse il covid... Io credo che stare 15 giorni fermi non abbia cambiato nulla".

Come avete vissuto questi giorni di sosta?

"Ci siamo allenati molto bene, i ragazzi sono stati impeccabili, sono rimasti solo tre giorni fermi, mister Balleri e il prof Santoro hanno lavorato benissimo, sono rientrati anche Castagna, Komoni ed Esposito ed abbiamo la rosa al completo per la prima volta".

Questa squadra adesso non ha più alibi, deve vincere...

"Abbiamo giocato tutta l'andata con giocatori fuori ruolo, si sono rotti tutti i difensori, e girare primi senza una squadra titolare credo sia stata una impresa. Con la rosa al completo credo che fatichino a batterci squadre di Eccellenza. Sono convinto che in Prima non abbiamo rivali, per i giocatori che abbiamo, per la loro storia".

Chi temi fra le avversarie?

"Non temo sicuramente la Sampierdarenese, ci sono squadre più forti, come Quiliano, Speranza, Vadese, San Cipriano, Campese che meriterebbero qualche punto in più. Nella singola partita è durissima affrontare tutti, ma per i ritmi superiori che hanno dico Quiliano come squadra più temibile".

Hai mai pensato chi te lo ha fatto fare?

"Più di una volta ho pensato chi me lo ha fatto fare, specie per la cattiveria di persone che non ti conoscono e ti criticano, fortunatamente c'è anche la passione dei tifosi veri che non ci hanno mai lasciato fin dal primo giorno. Sono orgoglioso di essere il loro presidente".

Obiettivo del Savona a breve, medio e lungo termine:

"A breve vincere il campionato di Prima, a medio tornare in Serie D, a lungo giocare nei professionisti. A Savona non si può programmare niente, c'è solo l'obbligo di vincere. La piazza è esigente, pressione ce n'è tanta in città, fra giornali, social, si parla solo di noi, ma la pressione mi stimola e mi rende più attivo, me la prendo tutta e me la tengo".

 

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