TANTI AUGURI A... CLAUDIO BAFFICO

1-Ciao, calcisticamente che compleanno è e come festeggerai?

1) Sicuramente un compleanno di grande soddisfazione visto il successo del torneo nazionale giovanile "Superba Cup", a cui ho lavorato per diversi mesi assieme al grande staff della Superba Calcio e sotto la competente organizzazione di Francesco Malinconico. È un periodo altresì intenso e stimolante visto che sono impegnato nel calendario degli eventi collaterali del Clinic Real Madrid e delle attività del centro estivo Educamp. Per quanto riguarda la prima squadra c'è grande fermento per l'allestimento del nuovo organico, a strettissimo contatto con i mister Cristian Pisani e Ciro Mattera. Di sicuro non sarà un'estate noiosa e monotona.

2-Un commento alla stagione della tua squadra dilettantistica

2) Le aspettative erano più alte, ma in extremis siamo riusciti quantomeno a disputare il primo turno di play off, incappando tuttavia in una giornata no. Il nostro limite principale è stata la mancanza di continuità, sia a livello di prestazioni che di risultati, ma a livello umano è stata sicuramente una stagione molto positiva, che mi ha consentito di conoscere tante ottime persone.

3-Genoano, sampdoriano o? Cosa pensi della stagione della squadra per cui tifi?

3) Sono genoano, contento per l'obiettivo raggiunto, anche se il metro di giudizio su proprietà e mister si avrà in serie A. Speriamo di non soffrire e di vedere qualche partita ben giocata.

4-Com’è il tuo rapporto con gli arbitri?

4) Evito polemiche e proteste da sempre, l'errore ci può stare da parte di tutti, mentre sono allergico agli arbitri "personaggi" con un ego spropositato.

5-Se tu fossi il ct Mancini, come rilanceresti la Nazionale dopo i due fallimenti mondiali consecutivi?

5) Vado probabilmente controcorrente, ma da quando vestono la maglia azzurra giocatori che non parlano neanche la nostra lingua, non è più Italia. Per giocare in nazionale non bisogna guardare dove sia nato il nonno o il prozio ma essere nati qui. Serve ritrovare il senso di appartenenza, e in quel caso, vedrei bene anche tornare all'obbligo di schierare al massimo tre stranieri in campionato.

6-Dimmi tre qualità che deve avere secondo te un buon allenatore

6) empatia, autorevolezza e lealtà

7-Nel calcio conta più la testa, il cuore, le gambe, la tecnica, la tattica o la grinta e perché?

7) Se devo scegliere tre caratteristiche indico cuore, corsa e grinta, ma ai nostri livelli spesso la differenza la fa l'identità di gioco.

8-Prima di smettere vorresti che…

8) L'ambizione è ottenere il massimo da ogni annata, senza guardare troppo lontano. Il calcio non è una scienza esatta, ma resto convinto che serietà, umiltà, passione e impegno siano le caratteristiche principali per farsi apprezzare, ben volere e arrivare lontano.

9-Tatticamente… meglio prima non prenderle o fare un gol più dell’avversario?

9) Quando guardo la tv amo le squadre che giocano per segnare un gol più dell'avversario, ma quando gioca la Superba sono più tranquillo se la squadra rischia poco. Pisani e Mattera mandano in campo formazioni sempre molto equilibrate, e questa è sempre stata un'arma importante e una assoluta garanzia.

10-Il calcio come valvola di sfogo: quello che hai imparato giocando/allenando/dirigendo nel calcio ti ha insegnato qualcosa per la vita? O viceversa nel calcio hai adottato una tua particolare filosofia di vita?

10) Il calcio rispecchia la persona che sei nella vita, nel bene e nel male. E se semini, raccogli. Ma quello che fa la differenza è il valore dei rapporti umani che puoi stringere grazie al nostro mondo. E io, da questo punto di vista, mi reputo un privilegiato nel poter lavorare, o meglio, divertirmi, a fianco di persone del profilo di Pisani, Mattera, Malinconico e Tramontana, solo per citare coloro con cui ho un rapporto più stretto di stima e amicizia, seppure ci si conosca da meno di un anno.