/ Calcio giovanile
Lavoro in Italia

Cerca sul sito

Vai all'archivio ›

Calcio giovanile | 29 settembre 2023, 12:26

SESTRESE A tu per tu con Matteo Pizzaferri, coordinatore tecnico della Scuola Calcio

Il giovane istruttore allena anche la leva 2012 dei verdestellati

SESTRESE A tu per tu con Matteo Pizzaferri, coordinatore tecnico della Scuola Calcio

1) Ciao Matteo, innanzitutto presentati ai nostri lettori... Sei coordinatore tecnico scuola calcio e alleni la leva 2012... da quanti anni sei alla Sestrese, come è nato il tuo rapporto con la società verdestellata e spiegaci il tuo ruolo

Alla Sestrese sono da 6 anni, sono arrivato qui grazie a un mister con cui collaboravo a Sampierdarena. Da 3 anni faccio il coordinatore tecnico oltre ad allenare la leva 2012. Il mio compito è quello di creare un programma tecnico per tutte le leve della Scuola Calcio che prevede la strutturazione della formazione del bambino da quando inizia con la leva d'ingresso in avanti. Poi tutto passa nelle mani dei rispettivi mister con cui c'è un ottimo rapporto e un coordinamento che ci permette di operare al meglio.

Il Polo Corderia quest'anno va dai piccoli 2018 ai 2013. Poi ci sono ancora due Leve, 2011 e 2012 che fanno parte del Polo Piccardo di Borzoli.

2) La Sestrese da sempre dà grande importante al settore giovanile e alla scuola calcio...

La Sestrese crede molto nella formazione dei ragazzi per portarli un giorno a giocare in prima squadra. Il presidente Area Giovani Fogli e tutta la società non ci fanno mai mancare nulla, dalle risorse a una presenza fissa che non è assolutamente scontata.

3) Parlaci in particolare della tua leva 2012, sappiamo che ci sono elementi molto interessanti

E' il secondo anno che alleno la leva 2012, un gruppo che definirei fantastico sotto ogni punto di vista. Con l'arrivo di 10 ragazzi nuovi siamo arrivati a 25 unità. Il ritiro ci ha aiutato tantissimo a cementare il gruppo, davvero magnifico, che ha una voglia matta di imparare e incrementa la mia voglia di insegnare. E' un gruppo che può crescere ancora, stare ore a parlare di ognuno dei miei ragazzi. Se potessi io li allenerei all'infinito, e spero sia reciproca la cosa.

4) Come è nato il tuo approccio col mondo del calcio, sei un tecnico molto giovane ma molto preparato... da dove vieni e dove vuoi arrivare?

Dieci anni fa ero alla Rivarolese, dove giocava mio fratello, e da lì iniziò la mia avventura nel calcio. Poi ho preso il patentino e ora eccomi qua alla Sestrese. Non ho un particolare obiettivo, se non quello di migliorarmi ogni giorno. Alla base ci deve essere il divertimento, cosa fondamentale. Spero di insegnare qualcosa di utile ai ragazzi. Un domani chissà.

5) Quanto è importante oggi il mondo delle Scuole Calcio? Come si formano i giovani calciatori, qual è il rapporto con il risultato e le classifiche, con i genitori, insomma si riesce a scindere il semplice risultato sportivo dalla formazione del ragazzo?

Il risultato nella scuola calcio non esiste, certo la parte genitoriale guarda molto al risultato, ma la parte principale è la formazione del bambino, apprendimento del gioco, i mister non devono essere protagonisti, ma devono dare obiettivi ai bambini. I bambini devono sbagliare, se non c'è errore non c'è apprendimento. Certo non è facile, perchè se il genitore non vede i risultati sul campo pensa ci sia una mancanza di crescita, ma in realtà non è cosi. Noi allenatori dobbiamo essere li a supportare i ragazzi in ogni situazione di difficoltà.

6) Vuoi parlarci del tuo staff, del tuo gruppo di lavoro, come intendi tu il lavoro d'èquipe come ti rapporti coi tuoi collaboratori?

L'ambiente che circonda il bambino è fondamentale, e quindi anche lo staff. Io sono fortunatissimo, ho come vice mio fratello Davide, come collaboratore Andrea Angelino, con loro parliamo la stessa lingua. Senza il mio staff non potrei creare quello che sto creando con la mia leva. Coi miei collaboratori non c'è rivalità, siamo uniti verso lo stesso obiettivo, tutti insieme siamo un punto di riferimento per i nostri ragazzi, e questa è la cosa più sana e giusta che ci sia per farli crescere. I ragazzi ci chiamano tutti i mister e fra di noi non ci sono gerarchie. Fondamentali anche i nostri dirigenti Cristian e Riccardo, che ci aiutano in tutto e per tutto e fanno da filtro con i genitori. Sono sicuro che se fossi assente un mese, il mio staff porterebbe avanti il lavoro senza problemi.

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore