Intervista al neo acquisto Matteo De Filippi proveniente dal Levanto e cresciuto nel settore giovanile della Sampdoria , ha militato anche in Serie D in molte società importanti
Ciao Matteo, puoi raccontarci un po' della tua esperienza nel settore giovanile della Sampdoria? Quali sono stati i momenti più significativi per te?
Sicuramente è stata un’esperienza formativa sotto tanti punti di vista. Un ambiente così ti dà molto, sia a livello calcistico, ma soprattutto umano. Momenti belli ce ne sono stati tanti, ma il piacere più grande è stato condividerli con amici a cui sono ancora legato a distanza di tanti anni.
La tua ultima esperienza il Levanto, nel nostro girone?
Il più grosso rammarico degli ultimi due anni è stato non riuscire a raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissati; per il resto Levanto rimane un posto speciale per me, sono stati due anni e mezzo fantastici.
Hai anche avuto l'opportunità di giocare in Serie D. Quali sono le principali differenze che hai notato tra questa categoria e le altre in cui hai giocato?
Eh, differenze ce ne sono tante, ma direi ritmo e tecnica soprattutto. Fare la Serie D è un lavoro, ci vuole un altro tipo di impegno anche fuori dal campo.
Sei appena arrivato alla Caperanese. Quali sono le tue prime impressioni sulla squadra e quali obiettivi ti sei prefissato per questa stagione?
Sono veramente contento di essere arrivato. Conosco un sacco di ragazzi e cercheremo di fare il massimo per raggiungere l’obiettivo che abbiamo in mente.
Guardando indietro alla tua carriera finora, quali sono stati i momenti più memorabili e le sfide più grandi che hai affrontato?
Direi che il ricordo più bello è quello legato alla vittoria dei playoff con il Rivasamba di qualche anno fa. Annata complicata, ma un gruppo veramente forte e coeso.
Infine, che consiglio daresti ai giovani calciatori della Juniores che aspirano a fare carriera nel mondo del calcio?
Gli consiglierei di lavorare sodo e di ascoltare chi ha più esperienza di loro e che possono aiutarli a crescere e migliorare.