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Promozione | 13 marzo 2018, 15:04

Jack Nicolini: "Nessun rimpianto per essere andato via da Spezia, altrimenti non avrei conosciuto Roberta.."

Il giocatore del Rivasamba racconta la sua carriera e l'esperienza di 7 anni a Lavagna, dove era il compagno della figlia del Presidente: "Con Compagnoni un ottimo rapporto, lavoro ancora per lui. Maselli e Celestini due grandi allenatori, Martin, Di Carlo e Melis i compagni migliori"

Jack Nicolini: "Nessun rimpianto per essere andato via da Spezia, altrimenti non avrei conosciuto Roberta.."

Jack Nicolini, classe 1985, è un altro degli uomini più rappresentativi del Rivasamba in piena lotta per risalire in Eccellenza.

Nella sua carriera ha giocato tanti anni con la Lavagnese (la squadra di suo suocero, è sposato infatti con Roberta, la figlia del presidente Compagnoni...) ma alla fine il cuore lo ha portato laddove ha mosso i suoi primi passi da calciatore.

“E' vero, ho fatto il settore giovanile nel Rivasamba -racconta Giacomo- e ho esordito in prima squadra in Promozione, con mister Natalino Bottaro. Poi nel 2002 sono passato allo Spezia, nella Berretti, con mister Del Nero che ho ritrovato da avversario quest'anno al Golfo Paradiso, e che aveva come suo secondo Davide Marselli, attuale mister del Rapallo. Un anno indimenticabile, con me c'erano Andrea Croci, Manuele Del Nero, Bassi il portiere che poi è finito all'Empoli”.

Un esperienza di un solo anno, qualche rimpianto per non aver sfondato nei professionisti?

“Non ho rimpianti, anche perchè poi sono passato a Lavagna, dove ho conosciuto Roberta, mia moglie, quindi è andata più che bene cosi”.

A Lavagna 7 anni in Serie D:

“Con mister Celestini facevo il centrocampista centrale, il mediano, con Maselli giocavo sulla fascia, poi è arrivato Dagnino...”

E te ne sei tornato al Rivasamba:

“Le motivazioni furono diverse, diciamo che non piacevo tantissimo come giocatore a Dagnino, e cosi sono tornato al Riva, dove conoscevo l'ambiente e dove ho trovato come mister Simone Ameri, attuale direttore generale degli arancioneri”.

Poi un ritorno di fiamma a Lavagna:

“Mi ha richiamato Dagnino, ma non ho capito bene perchè, infatti feci solo 3-4 presenze da subentrato e allora me ne andai di nuovo, al Valdivara, dove ho ritrovato molto volentieri Davide Marselli”.

E quindi l'ennesimo ritorno al Rivasamba:

“Oggi sto giocando da punta centrale, mi trovo bene ma non è il massimo stare spalle alla porta, e poi tanti gol io non ne ho mai fatto, se la gente si aspetta gol da me si sbaglia, speriamo rientri presto Arnulfo”.

Ce la farà il Rivasamba a vincere il campionato?

“Spero tanto di farcela, anche se è dura, dobbiamo vincerle tutte e sperare che le altre tre facciano qualche passo falso, ma è dura perchè sono tutte grandi squadre”.

L'allenatore da cui hai imparato di più?

“Claudio Maselli, di un altro pianeta, poi Celestini e Del Nero”.

I compagni di squadra a cui sei rimasto più legato?

“Il Pampa Martin, Saverio Di Carlo, Tobia Melis, Federico Pattuglia: tutti grandi giocatori e grandi amici”.

Un passo indietro, a Lavagna, com'è stato il fatto di essere il fidanzato e poi il marito della figlia del presidente?

“All'inizio è stata una botta un po' per tutti, specie per il Presidente, perchè Roberta ha 12 anni più di me, ma abbiamo avuto sempre un ottimo rapporto, e poi io dalla famiglia non mi sono mai allontanato avendo lavorato e lavorando ancora oggi per la Comer. Calcisticamente è andata benissimo, e tuttora sono il primo tifoso della Lavagnese....”

PDP

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