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Prima categoria | 21 febbraio 2019, 19:01

L'INTERVISTA - Marco Repetto: "Vi racconto il mio calcio..."

Splendida chiacchierata con il viceallenatore della Praese: "Con Carletti un rapporto fraterno, Perego ha segnato vari passaggi della mia carriera... Nel 1996 allenai due squadre contemporaneamente... A Gavi e Pra' mi cacciarono per motivi strani... Faccioli non mi confermò a Borgoratti... Gli allenatori con lo sponsor? Li fucilerei..."

L'INTERVISTA - Marco Repetto: "Vi racconto il mio calcio..."

Marco Repetto, classe 1954, è uno degli allenatori più navigati del calcio ligure. Dopo un'onoratissima carriera da mister “in prima”, oggi si è autoretrocesso nel ruolo di “vice” al fianco del suo “fratello minore” Fabio Carletti, con cui sta pilotando la Praese verso la Promozione.

Andiamo a sentire quello che ha da raccontarci...

LA CARRIERA DA MISTER:

Sestri Acciai (allenatore/giocatore nel 1984)

Biga (con i grandi Teodorani, Lasi, Trombino)

Concordia

Biga Quezzi

Borzoli

Cep

Fegino

Marassi (col presidente Pauri)

un anno fermo nel 98/99 (rifiutai il Cosmos)

tre anni con le giovanili della Praese

Gaviese

Cogoleto

Praese

ancora Cogoleto

San Fruttuoso (subentrato, mi è capitato due volte in carriera ma non lo farò mai più)

Borgoratti (finimmo terzi, vincemmo i playoff ma il buon Faccioli non mi confermò quando pensavo di meritarlo)

Pegliese (dove conobbi il mio capitano di oggi Stefano Perego)

Via Acciaio (tre anni, di cui due ai playoff)

Certosa (dove iniziò il rapporto fraterno con Fabio Carletti, dopo due salvezze in Promozione ci lasciò in braghe di tela l'unico sponsor che avevamo)

Sampierdarenese (dove andammo con tutto il gruppo Certosa e una coppia d'attacco Rossi-Carrubba, ma ahimè non centrammo la promozione)

Praese


IL DOPPIO INCARICO DEL 1996

Nel 1996/1997 feci una cosa che non si poteva fare. Nel finale di stagione allenai due squadre contemporaneamente. Il Cep nella Seconda del sabato e il Marassi alla domenica mattina. Non ti dico in casa, mia moglie che è una santa, non mi vedeva mai, e sopportava. Allenavo tutti i giorni della settimana fra Pra' e Ligorna, e sabato e domenica avevo le due partite. In 18 partite (9 col Cep e 9 col Marassi) ne persi solo una col Cep.

LE GIOVANILI ALLA PRAESE

Avevo Andrea Rullo, giocatore fuori categoria, che con Boggiano e Fiore è stato uno dei più forti 1985 mai visti... A Pra' ho allenato anche mio figlio Umberto, l'ho fatto giocare meno di quello che meritasse solo perchè non sembrasse che giocava solo perchè era mio figlio


L'ESPERIENZA DI GAVI

Nel 2003/2004 alla Gaviese fui esonerato al quarto posto in classifica perchè non facevo giocare Amarotti, che era il pupillo del presidente ma ormai a fine carriera, e sarebbe poi diventato il loro allenatore. Con me c'erano i vari Caffieri, Suetta, Abbate, Pedemonte, Alessi, Ajdini...

LA PRIMA AVVENTURA A PRA'

Nel primo anno, 2005/2006, in lotta per il campionato fino all'ultima giornata, quando pareggiammo in casa in un Praese-Agv che passò alla storia. Sul 2-1 per noi, loro non ci restituirono un pallone, e sull'azione dopo Ardinghi fece un fallo da rigore molto veniale che l'arbitro punì troppo fiscalmente. Petrozzi segnò, esultò smodatamente e successe il finimondo. Andammo ai playoff e li perdemmo col Castelletto di Pirovano.

Nel secondo anno a Pra' fui esonerato da secondo in classifica, dopo aver girato primi all'andata, dopo la sconfitta con l'Isoverde ad opera di Perelli, che poi sarebbe stato un mio giocatore al Via Acciaio. Il problema fu che feci entrare Franzone, il nostro terzo portiere, come attaccante ma la società non gradì quella mossa, e fui cacciato.

IL DUELLO PRAESE/MARASSI:

Abbiamo iniziato molto bene la stagione, abbiamo continuato a correre forte, abbiamo vinto lo scontro diretto, e ora siamo qua. Io e Carletti abbiamo ottimi giocatori, allenati bene, lavoriamo tanto sulla testa, la società non ci mette pressioni. Ma attenzione, estenderei il discorso a Bargagli e Superba, due ottime squadre, ma anche alla Cogornese anche se leggermente inferiore.


IL RAPPORTO CON CARLETTI

Con Fabio abbiamo un rapporto da veri fratelli, ci sentiamo tre/quattro volte al giorno, un'amicizia nata quasi per caso, insieme stiamo lavorando benissimo e spero di continuare a farlo, abbiamo una stima e rispetto reciproco infiniti.

LA MIA GIOIA PIU' GRANDE

L'ho provata a Pra' nel settore giovanile, dove ho cambiato radicalmente il mio modo di vedere il calcio.

I MIGLIORI GIOCATORI ALLENATI

Sicuramente Rullo nelle giovanili, nei “grandi” ti dico Adelmo Boccaleoni (classe 1966) nel Biga. Poi aggiungo Perego, che ha significato tanto per la mia carriera avendolo avuto in 3 squadre diverse, Samuele Abbate, e Guaraldo alla Gaviese.


IL COLLEGA CHE STIMO DI PIU'

Beppe Maisano e Marco Pirovano in primis. Poi Fabio Fossati, Luca Monteforte, Pietro Buttu, Andrea Dagnino, Stefano Lucchi, Fabio Muzio, sono quelli che stimo maggiormente.

IL RAPPORTO CON MIO FRATELLO

Aldo è molto più pragmatico di me, ha un metodo diverso dal mio, anche lui ha avuto i suoi grandi risultati, siamo fratelli e amici, spesso l'ho consigliato io alle società in cui è andato ad allenare.

TORNERAI AD ALLENARE IN PRIMA PERSONA?

Non lo so, intanto ringrazio Bargagli che mi ha cercato l'anno scorso, Falco e Schiavo sono due persone meravigliose. Ma gli anni passano, mi hanno operato all'anca, insomma fisicamente non reggo come una volta...

COM'E' CAMBIATO IL CALCIO

La differenza sta nella velocità del gioco di oggi, una volta c'era molto più tecnica. Il Biga dell'88 che giocava in Seconda non lo cambio con una squadra di Promozione di oggi. Gente come Mazzei e Morando oggi ce n'è poca in giro, oggi ce n'è uno per squadra, una volta erano tutti bravi tecnicamente...

Il ventenne di adesso ha passione zero, devi stimolarlo continuamente. Quando ho iniziato ad allenare, i ventenni il calcio ce l'avevano nel sangue.

Non so cosa abbia fatto cambiare l'approccio dei giovani al calcio, forse i tempi moderni, la tecnologia, le distrazioni del mondo esterno. Oggi ti affacci al calcio dei grandi perchè fai da fuoriquota, non perchè lo meriti. I nostri Cisternino e Pinna giocherebbero comunque e ovunque, altri magari giocano solo perchè devono. Questa regola ha depauperato l'aspetto tecnico...

GLI ALLENATORI CHE PORTANO LO SPONSOR

Io li “fucilerei”, passatemi il termine: un presidente che prende un allenatore con lo sponsor ha perso in partenza, poi per carità c'è chi porta la valigetta ed è anche bravo, ma sarebbe meglio non accadesse...

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