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Calcio giovanile | 20 novembre 2019, 10:11

Il doppio ruolo di Caterina Bargi

Bomber della Serie C e Mister della Leva 2009 del Campomorone Sant'Olcese

Caterina Bargi con i suoi 2009

Caterina Bargi con i suoi 2009

Siamo andati a conoscere più da vicino Caterina Bargi, nome che chi segue il calcio femminile non può non conmoscere visti i trascorsi a livello regionale e nazionale. Questa stagione Caterina conserva il ruolo di attaccante della serie C del Campomorone Sant'Olcese e sempre nella compagine polceverasca ricopre il ruolo di miste della leva 2009.

Se puoi presentarci la tua leva?

«La mia leva è la 2009 del Campomorone Sant’Olcese ed è il primo anno che alleno a sette. Prima ho allenato il Progetto Atletico. Ho iniziato con Scienze Motorie il tirocinio al Progetto Atletico poi sono andata ad Empoli ad allenare i 2009 ma giocavano ancora a 5 poi sono tornato a Genova e ho fatto i 2011 del Progetto Atletico e ora al Campomorone Sant’Olcese. Subito ero un poco titubante perché ho sempre allenato bambini più piccoli ma approcciarmi a una leva un po’ più grande mi sta facendo scoprire nuove cose e mi sto trovando bene molto bene e al lunedì e al mercoledì seguo gli allenamenti dei 2010 del Genoa che è la leva con cui mi scontro in quanto loro giocano sotto leva. E’ un supporto e un aiuto potermi approcciare a loro. La mia leva è di buon livello di una squadra già costruita con elementi importanti e ci stiamo allenando per migliorare ognuno di loro per mettere le proprie caratteristiche a disposizione della squadra. Sono molto soddisfatta ma c’è ancora molto da lavorare. Diciamo una sfida che mi piace».

Per te che sei allenatrice ma anche giocatrice...quale ruolo preferisci di più?

«Bella domanda. Non saprei. Caterina è tutte e due e non c’è un ruolo che preferisco o al quale rinuncerei. Non riuscirei a pensare di smettere di giocare a calcio che da sempre è la mia grande passione. Diciamo che coesistono e si integrano in quanto i principi di gioco che insegno ai bambini sono quelli che io metto in campo. Quello che ho imparato lo metto a disposizione dei miei bambini».

Caterina mister: cosa ti piace maggiormente del ruolo di mister? Quale i tuoi punti cardine per il ruolo di mister?

«Lasciargli qualcosa di mio. Lavoro con determinati principi di gioco e voglio farli migliorare. Vederli lavorare e concentrarsi sugli obiettivi che chiedo è la maggior soddisfazioni. Uso il metodo gol setting cioè il lavoro ad obiettivi che alleno in settimana e che poi prima della domenica comunico. Lavoro secondo l’obiettivo individuale che i ragazzi devono provare a raggiungere dopo aver comunicato loro l’obiettivo di squadra. Prima il collettivo e quello individuale deve essere messo a servizio del collettivo. A seconda delle caratteristiche ognuno avrà un obiettivo da raggiungere e poi si vedrà come muoversi. Se raggiunge l’obiettivo lo miglioriamo o lo cambiamo oppure se non lo raggiunge ci lavoriamo nuovamente. I miei punti cardine sono in ogni campo chi ha la palla deve avere due appoggi, un vertice e un sostegno, e su questo meccanismo ci lavoriamo in allenamento. Mi piace collaborino e comunichino tra loro durante la partita. Non ho uno schema ben definito in ogni circostanza ma mi piace la libertà di scelta, la creatività. Il giocatore deve essere libero di fare la giocata. Mi piace giocare dal basso e con la palla bassa.  Direi questi».  

Caterina giocatrice: lo scorso anno capocanniere in c , due anni fa segnavi in Serie A. Cosa si prova a gonfiare la rete?

«Sono un attaccante e non c’è felicità più bella che segnare una rete. Un’emozione che non cambia e non ci si può mai abituare. Non puoi descrivere la felicità soprattutto quando segni e poi sei sommersa in un grosso abbraccio dai compagni. E’ una cosa che non cambierà mai anzi non è una cosa che più passa i tempo e più ti abitui. Ogni partita è diversa e ogni gol porta un’emozione diversa. Poi sono un attaccante ed è il mio “lavoro” perché da attaccante devi fare quello e il mio obiettivo da attaccante è puntare la porta e fare gol».

Il tuo momento più bello da calciatrice?

 «Tanti veramente tanti. Ogni domenica ti lasci qualcosa. Se dovessi scegliere dire il primo gol i serie A. A Empoli prima di campionato in Serie A, con tanta gente a guardarci perché comunque era l’esordio dell’Empoli in Serie A, c’erano tutte le ragazzi di Genova che mi sono venute a vedere col pulmino. Perdevamo a fine primo tempo 1-0. Nel secondo tempo abbiamo continuato ad attaccare, non meritavamo la sconfitta, la voglia di ribaltare e l’entusiasmo erano tante e sapevamo che poi sarebbe arrivato. Al 92’ ho fatto il pareggio e il primo gol in serie A. Emozione indescrivibile, le mie compagne che mi vengono incontro una sopra l’altra alzarmi e poi la corsa verso le mia amiche del Lagaccio di Genova. Tutto perfetto una giornata meravigliosa che non si poteva chiudere in maniera migliore. Sicuramente questo uno dei momenti più belli che ho avuto».

LB

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