Stefania Villa, sta per arrivare il grande giorno dell’esordio in Serie D per il tuo Celle Varazze:
«Ci proviamo! Siamo saliti consapevolmente, con programmazione. Chiaro si tratta di un salto importante. Ci stiamo strutturando da ogni punto di vista, gli obiettivi sono cambiati rispetto all’anno scorso, quando si lottava per salire. Oggi dobbiamo cercare di rimanere nella categoria. E’ il primo anno in D un po’ per tutti. A cominciare dalla sottoscritta che ha fatto tutta la gavetta dalla Seconda Categoria a salire, proseguendo con il ds, che ha scalato tutte le catrgorie, e finendo con il mister che se l’è conquistata sul campo. Qualche giocatore che ha già fatto la categoria invece c’è, ma l’obiettivo di una matricola come noi è naturalmente solo quello di rimanere in serie D».
Al contrario delle ultime stagioni, quest’anno siete esclusi dai pronostici:
«Per una volta sono contenta. Gli ultimi due anni siamo sempre stati sulla bocca di tutti, visto il nostro ruolo di favorita. Partire in sordina e senza i favori dei pronostici ci consentirà di lavorare più serenamente, con meno occhi puntati. In questa categoria gli occhi saranno giustamente puntati sulle altre. Noi dovremo provare a fare del nostro meglio».
Continua a gonfie vele il rapporto con il ds Barletta:
«Umberto è sempre carico, anche lui ha fatto tutti i suoi passi scalando le categorie come me, sono tre anni che lavoriamo insieme, lo vedo molto stimolato dalla nuova avventura. Lavora h24 per la società, è sempre presente, col suo doppio ruolo di ds e dg. Io ho un ottimo rapporto con lui e lui lo ha col mister. Nel corso dell’anno ci saranno delle difficoltà ma con questa sintonia fra le parti si lavora più serenamente».
Cosa ti aspetti da mister Mario Pisano?
«Beh, mi aspetto tanto da lui, perché conosco le sue qualità. Al di là di una grande preparazione tecnico-tattica, la sua più grande qualità è la capacità di gestione del gruppo. L’anno scorso questo aspetto è stato fondamentale, lo sarà anche quest’anno in serie D».
Fra i giocatori, ci si aspetta tanto da un leader come Edo Capra:
«A me non piace parlare dei singoli, ma è normale che Edo è un giocatore di esperienza che può dare una mano importante al gruppo. Ha 37 anni ma solo anagraficamente, in campo sembra un ragazzino. Oltre alla sua esperienza, potremo contare su quella di Ciancio, Donaggio, Stanga e Bortoletti che hanno già fatto la categoria».
Quale differenza avete trovato nel primo approccio con la D?
«Beh, è un livello sempre più vicino professionismo, per impegni e organizzazione, specie per le trasferte. Ma l’anno scorso abbiamo fatto un ‘Eccellenza un certo livello e questo ci ha aiutato ad avvicinarci alla D anche dal punto di vista organizzativo. E tutto questo è molto stimolante».
Cosa chiedi alla squadra per questa stagione?
«Chiedo ai ragazzi l’atteggiamento giusto sempre, e di dare il massimo per la società e per le persone che ci lavorano ogni giorno».